VEVE DEL VUDÙ – BARON SAMEDI

Nella religione vuduista il veve (trascritto anche come vevè o vever) è un disegno simbolico che rappresenta uno spirito (loa). Questo simbolo viene tracciato in modo stilizzato e usato nei riti e nelle divinazioni come tramite per entrare in contatto con gli spiriti stessi.
Questa pratica spirituale (Vudù), fu introdotta nel Nuovo Mondo grazie agli schiavi africani che a cavallo tra il sedicesimo e diciassettesimo furono integrati alla forza lavoro locale dei Caraibi. Forza lavoro decimata dalla guerra, dai maltrattamenti e dalle malattie portate dagli europei.
Questi schiavi provenienti dall’Africa portarono nel Nuovo Mondo i loro dèi, i loro miti e i loro rituali magici che con il passare del tempo si andarono a fondere con i culti autoctoni e con il cattolicesimo creando così una nuova religione sincratica conosciuta appunto in occidente con il nome di Vudù.
Il vudù rappresentò per gli schiavi africani uno spiraglio di luce nella miseria della schiavitù; una fede comune che poteva farli sentire parte di una cultura valorizzata, nonché parte di una comunità. Tuttavia il vudù dovette affrontare una dura lotta contro l’oppressione esercitata dal cattolicesimo: la Chiesa cattolica combatté strenuamente contro l’espressione religiosa africana, a causa del suo insieme di superstizioni e magia.
Nonostante le repressioni, il vudù attirò un numero sempre maggiore di adepti, proprio grazie a quell’alone di proibito e misterioso che la sua condanna aveva originato.
Durante i rituali vudù i “veve” che rappresentano i differenti spiriti da invocare vengono tracciati per terra utilizzando farina, gusci d’uovo schiacciati o in alternativa mais. Questi “veve” fungono quindi da canali per gli spiriti in modo che possano manifestarsi e ricevere così le offerte e le preghiere degli adepti.
Questi spiriti una volta fatti manifesti possono possedere i fedeli e i sacerdoti affinché attraverso canti e danze possano interagire con il mondo ordinario.
BARON SAMEDI
Uno dei Guede, il Loa della morte che controlla la stregoneria e la negromanzia. Baron Samedi è il traghettatore dei morti, spesso è raffigurato con un cappello a cilindro bianco, un vestito nero, occhiali scuri e cotone infilato tra le narici, il tutto a rappresentare un cadavere pronto per la sepoltura secondo la maniera haitiana.
Egli custodisce i cimiteri e controlla i crocevia tra la terra e i morti, che condivide con Papa Legba. È noto per essere corrotto, osceno e dissoluto, con una particolare predilezione per il tabacco e rum. Inoltre egli è il Loa della resurrezione e per questa capacità è spesso chiamato per la guarigione da parte di coloro che sono vicini alla morte, in quanto è il solo barone che può accettare un individuo nel regno dei morti.
Baron Samedi trascorre la maggior parte del suo tempo nel regno invisibile degli spiriti vudù. È sposato con un altro spirito potente, conosciuto come Maman Brigitte, ma spesso insegue donne mortali. Ama fumare e bere ed è raramente visto senza sigaro in bocca o con un bicchiere di rum nelle sue dita ossute. Baron Samedi solitamente può essere trovato all’incrocio tra il mondo dei vivi e dei morti. Quando qualcuno muore e viene sepolto, egli ne scava la tomba e saluta la sua anima, quindi lo conduce agli inferi. Baron Samedi è richiesto per la protezione, la rimozione di maledizioni e magia negativa, così anche per dare forza, eccitazione e coraggio. Lui può aiutare nella comunicazione e connessione con gli antenati, parenti recentemente scomparsi e con gli spiriti sapienti dei morti.
Il veve a lui associato è una bara stilizzata con coperchio.
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