BIBLIOMANZIA – ARTE DIVINATORIA

La bibliomanzia è un antico metodo di divinazione per mezzo di libri; tramite estrazione a sorte di una frase da interpretare come responso della consultazione.
Si pensa che le origini di questa pratica risalgano alla civiltà greca dove venivano utilizzati i testi di Omero, Esiodo ed Eraclito. Anche i romani erano soliti utilizzare questo metodo di divinazione aggiungendo come testi utilizzati anche gli scritti di Virgilio. Solo successivamente fu utilizzata come libro sacro anche la Bibbia, fino a quando però nell’VIII secolo fu vietato il suo utilizzo pena la scomunica religiosa.
La Bibliomanzia è un’arte divinatoria molto semplice poiché tutto ciò che occorre è un libro, di solito un libro considerato sacro, profetico o anche semplicemente da cui ci sentiamo particolarmente attratti. Il divinante (che può essere lo stesso consultante) formula una domanda a voce alta e portando l’attenzione sul cuore apre il volume a caso, leggendo la prima frase o il primo paragrafo su cui posa lo sguardo.
Esistono tantissimi metodi alternativi, per esempio interessante è quello di chiudere gli occhi portando sempre l’attenzione sul cuore e una volta aperto il libro indicare un punto preciso (sempre ad occhi chiusi) della pagina. La frase indicata sarà considerata una risposta o un commento all’interrogativo posto.
Altri metodi possono essere quelli di porre la domanda e lasciare il libro aperto a metà in una zona ventosa. Il vento con la sua forza deciderà la pagina che dovremmo andare a leggere.
Altro metodo alternativo quello di lanciare il libro in aria e leggere la pagina/paragrafo del libro che caduto sarà rimasta aperta.
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