In questi giorni con Giosuè siamo andati a visitare la basilica, sfortunatamente non siamo riusciti a percorrere il labirinto ma siamo riusciti solo ad ammirarlo.

Il labirinto pavimentale è posto nel presbiterio sopraelevato vicino all’altare, nel punto più energetico di tutta la struttura. Essendo il labirinto ritenuto un simbolo pagano l’autorità della chiesa ha tentato in passato di eliminarlo, ma una parte, quella dove era precedentemente posizionato l’altare si è fortunatamente salvato. La parte mancante è stata successivamente ricostruita.

Il labirinto è considerato un vero e proprio percorso iniziatico, un percorso di purificazione, dove l’obbiettivo man mano che si percorre è quello di accedere al proprio Io più profondo, al proprio centro, alla vera essenza di se stessi.

Per intraprendere questo percorso iniziatico è tradizione girare intorno al labirinto in senso orario tre volte. Una volta terminato questo rituale si può quindi accedere e percorrere il vero e proprio labirinto. Essendo un labirinto “unicursale” si arriva sempre al centro anche se in alcuni tratti si ha l’impressione di tornare indietro.

Durante il percorso l’energia che si assorbe varia, questi sbalzi di energia sono normali perché hanno il compito di equilibrare le energie assorbite.

Percorrendo il labirinto (alcuni in passato lo facevano scalzi o in ginocchio) si devono abbandonare i problemi e i pensieri che ci affliggono nella vita. Una volta raggiunto il centro i più percepiscono una profonda trasformazione perché metaforicamente hanno sconfitto il proprio ego lasciandolo imprigionato al centro del labirinto.

Per terminare il rituale si deve girare su se stessi in senso orario per lo stesso numero di volte che si era precedentemente girato intorno al labirinto per poi intraprendere il percorso all’indietro.

Noi non siamo riusciti ad effettuare il percorso sfortunatamente (non ce l’hanno fatto fare) ma vi assicuro che l’energia trasmessa dal luogo è molto forte…