FREYA – GLI DEI NORDICI

Prima di iniziare lo studio delle rune è fondamentale conoscere gli dei nordici e le loro caratteristiche. Le rune sono divise in tre gruppi, ognuno dei quali è governato da una divinità. Per poter utilizzare le rune come strumento magico è quindi fondamentale entrare in connessione spirituale con gli dei, al fine di ricevere il loro aiuto e intercessione. Le divinità norrene sono tendenzialmente ben predisposte nei confronti degli uomini e non esitano ad intervenire in loro aiuto quando gli viene richiesto. Gli dei nordici si dividono in due schieramenti: i Vani e gli Asi. I Vani rappresentano l’energia femminile e sono legati al culto antico della Dea Madre. Sono divinità legate alla natura, alla terra, alla fertilità, alla sfera emozionale e vivono nel regno Vanheim. Gli Asi, che vivono nel regno Asgard, sono divinità più razionali, legati alla ragione e alla Guerra. Questi dei rappresentano l’energia maschile e sono legati al culto antico del Dio Sole. Di seguito elencherò le principali divinità norrene e le loro caratteristiche. Ovviamente ci sono molte altre divinità che non citerò in questo testo, poiché non sono affini al lavoro sciamanico. Quando si lavora con la magia runica è importante evocare divinità norrene poiché sono archetipi ancestrali in grado di attivare il potere racchiuso in ogni runa. FREYA (Vani) Freya è una Dea legata all’amore, alla fertilità e alla seduzione. È una grande conoscitrice dell’arte magica ed ha il dono della veggenza. Freya può essere un’ottima divinità a cui consacrare le proprie Rune. Gli animali totem legati a questa divinità sono il falco, il gatto e la scrofa. Il falco rappresenta la veggenza e la saggezza, il gatto la magia e l’eleganza, mentre la scrofa simboleggia la fertilità e l’abbondanza. Freya viene evocata dalle donne che hanno problemi di fertilità, o che vogliono trovare l’amore. Essendo la dea della fertilità viene anche evocata nei riti sciamanici volti ad attirare l’abbondanza economica.
 
Tratto da: “Sciamanesimo Runico” di Giosuè Stavros e Valerio Barsacchi